Struttura
Ampia e complessa la struttura si estende sullo spettacolare promontorio di Capo Palinuro, da cui domina l’angolo più suggestivo della costa, la Baia del Buondormire.
Distanza dal mare
La struttura dista circa 80 metri dalla spiaggia di Buondormire
Camere
Arredate nei colori dell’azzurro, con arredamenti in beige chiaro o color mogano, le camere dispongono tutte di aria condizionata (ad orari centralizzata), telefono, televisione, servizi privati con doccia, minibar, asciugacapelli,
Servizi
Reception 24h, servizio facchinaggio, ascensore, ristorante, sala tv, bar, bar in piscina, internet point, giardino, terrazza, sala congressi, parcheggio, disponibilità baby-sitter service, miniclub, piscina scoperta con lettini e ombrelloni, piscina per bambini, servizio spiaggia, fitness center, sauna
Amici degli animali
Non ammessi
Condizioni
Check in: dalle ore 14.00 in poi
Check out: entro le ore 10.00
Palinuro e dintorni
Situata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Palinuro, frazione del Comune di Centola che deve il suo nome al mitico nocchiero di Enea, è la più importante località balneare del Cilento, e tra le mete turistiche preferite della provincia di Salerno. Questo meraviglioso sito è una delle località preferite dal jet set nazionale e internazionale, che qui approda sia da terra che da mare.L'origine del toponimo Palinuro è stata ricondotta dagli studiosi moderni al greco "palin" (di nuovo) e "ouros" (vento), ad indicare un capo che faceva in un certo senso da spartivento. Il suggestivo racconto relativo al nocchiero Palinuro, invece, è riportato da Virgilio nell'Eneide. Ogni anno, a Palinuro, verso la fine di agosto, si rievoca "La Notte del Mito", in onore del valoroso nocchiero, immortalato molti secoli prima del capolavoro virgiliano anche da Omero nell'Odissea, quando il mitico Ulisse lo volle con sé nel suo tormentato viaggio verso Itaca. La trasposizione teatrale di uno dei miti più intriganti dell'antichità avviene sulla spiaggia del Mingardo, e coinvolge centinaia di figuranti in costume.Palinuro è la località a "cinque stelle" del litorale cilentano, grazie al suo mare limpidissimo, alla sua spiaggia sterminata, alla sua scogliera meravigliosa, fatta di grotte naturali e baie stupende. Gli amanti della natura rimarranno affascinati dal garofano delle rupi e dall'iberis sempre verde, ma il fiore tipico di questa località è la Primula Palinuri, mazzetti di fiori giallo-dorati con verdi rosette di foglie coriacee, che vivono nelle fessure di rupi verticali prospicienti il mare. Da qualche anno la Primula di Palinuro è il simbolo ufficiale del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.Palinuro è ricca di reperti archeologici. Il sito fu abitato già in epoca preistorica, come testimoniano i ritrovamenti nelle grotte dislocate lungo Capo Palinuro e ai piedi della collina della Molpa, che risalgono al Paleolitico medio e superiore, e l'insediamento neolitico portato alla luce in località San Paolo. Sulla Molpa, completamente abbandonata nel 1464, si ergono ancora le rovine del castello. Nella zona denominata "Spiaggia della Ficocella" è stato allestito un Antiquarium, che conserva i reperti rinvenuti nelle grotte e nelle necropoli collinari di età primitive e greche.Lo sviluppo turistico recente non ha stravolto l'impianto urbanistico di Palinuro, che deve le proprie attuali fortune esclusivamente alle sue bellezze naturali. Le grotte di Capo Palinuro sono oggetto di studio geomorfologico ed ecologico da parte di vari gruppi di speleologi marini. In totale si possono contare 32 grotte di cui la più importante è la Grotta Azzurra, a cui si accede via mare, caratterizzata dal colore azzurro brillante dovuto alla presenza di un sifone (della profondità di circa 20 metri) che permette l'irraggiamento della luce solare all'interno. Estremamente suggestiva la Grotta dei Monaci, così chiamata per la presenza di stalagmiti di colore marrone scuro, nelle forme richiamanti monaci in preghiera. Molto bella è la Grotta del Presepe, il cui nome dice già tutto. Interessante da un punto di vista strettamente scientifico la Grotta delle Ossa o Preistorica, caratterizzata dalla presenza di ossa di animali preistorici. Infine, il meraviglioso Arco naturale posto alla foce del fiume Mingardo, in una bellissima insenatura, a cavallo tra due spiagge. Tutte le grotte sono raggiungibili unicamente via mare. L'Arco naturale custodisce una spiaggia che è un autentico gioiellino, lungo la quale si apre un porticciolo fluviale per piccolissime imbarcazioni a pescaggio minimo. Molto bella, infine, la spiaggetta del Buon Dormire, proprio di fronte all'isolotto del Coniglio.A monte di Palinuro sorge l'abitato di Centola, nato intorno alla Badia benedettina di Santa Maria degli Angeli, fatta edificare nel 1207 da un gruppo di monaci italo-greci. Il villaggio s'ingrandì, arricchendosi nei secoli successivi di numerose testimonianze artistiche e monumentali. Segnaliamo il campanile romanico della Cappella di Santa Sofia (XIII secolo); il Convento dei Cappuccini (1619), che conserva un altare barocco in legno di noce intagliato, tele e statue di santi in legno, realizzate tra il XVI e il XIX secolo; la Chiesa di San Nicola di Mira, edificata nel XVI secolo.Meritano una visita anche le altre due frazioni di Centola, una delle quali è completamente abbandonata: San Nicola e San Severino di Centola. La parte disabitata di San Nicola ha i tratti caratteristici del villaggio cilentano, con le sue stradine concentriche, la sua piazza con la chiesa madre, le sue casette dai tetti di tegole spioventi. Inerpicandosi per una stretta salitina, si approda a San Severino di Centola, un borgo che si affaccia sulle "Gole del Diavolo", un orrido strapiombo incassato tra due strette pareti di roccia, in fondo al quale c'è il letto del Mingardo. San Severino conserva intatta la propria struttura medievale, con il vertice nel Castello che non ha subito rimaneggiamenti. Tutt'intorno, stradine strette, case abbarbicate l'una sull'altra, la piazza principale, la chiesa.