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HOTEL BAIA D'ORO

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Sicilia - Licata (AG)

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Struttura

Sulla costa meridionale della Sicilia, una splendida finestra sul mar Mediterraneo, il Baia d'oro,  sorge al centro di una suggestiva baia, adagiato su una splendida spiaggia, direttamente sul mare.Un paradiso di vacanze ancora incontaminato, la struttura è immersa nel verde di un grande ed accogliente parco con un clima mite e ventilatolo tutto l’anno, dove un mare cristallino lambisce l’oro di una spiaggia di sabbia finissima.Il paesaggio e l’ottimo clima ne fanno la meta ideale per trascorrere le proprie vacanze in relax, o per diventare punto di partenza per escursioni culturali. Essa dista infatti appena 20 minuti di auto dalla straordinaria Valle dei Templi di Agrigento ed appena un’ora dagli splendidi mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.Licata con le sue chiese, i suoi monumenti e le ville Liberty, nonché un entroterra ricco di sapori e tradizioni saranno mete raggiungibili in qualsiasi momento

Distanza dal mare

La struttura sorge direttamente sul mare (spiaggia di sabbia finissima)

Camere

Le camere dispongono tutte di: aria condizionata, telefono diretto, minibar, televisore, asciugacapelli e servizi privati

Servizi

Reception 24h, servizio facchinaggio, ascensore, ristorante, piscina esterna, sala tv, internet point, terrazza, solarium, parcheggio, servizio spiaggia

Spiaggia

La grande spiaggia (2000 mq.) zona privata della struttura, è completamente attrezzata, fornita di servizio bar e facilmente raggiungibile.Il mare, poco profondo, digrada dolcemente consentendo a grandi e piccoli di fare il bagno in assoluta sicurezza.Il servizio spiaggia comprende un ombrellone e due sdraio con posto assegnato.

Amici degli animali

Ammessi gratuitamente di piccola taglia previa segnalazione al momento della prenotazione

Condizioni

Check in: dalle ore 16.00 in poi
 
Check out: entro le ore 11:00

Licata e dintorni

Licata è uno di quei luoghi che impari ad amare dopo averlo conosciuto. Fino a pochissimo tempo fa era fuori dai circuiti turistici. La presenza “ingombrante” della Valle dei Templi di Agrigento (dista solo 37 Km) ne ha oscurato il passato glorioso ed il patrimonio storico. L’essere ancora meta turistica “acerba” la rende affascinante. Specie per gli stranieri che hanno la sensazione di vivere la Sicilia vera; non quella patinata dei cataloghi ma quella piena di contraddizioni e di contrasti. Il percorso ideale per chi vuole visitare Licata comincia da Piazza Carmine, sulla quale si affaccia uno dei numerosi conventi del centro storico. All’interno un portale chiaramontano del ‘200 e la mostra permanente sullo sbarco anglo americano. Lungo corso Roma, si incontrano il convento dei Dominicani con ancora la lapide del tribunale della Santa Inquisizione, e i palazzi nobiliari liberty realizzati agli inizi del ‘900. Giunti in piazza Progresso lo sguardo viene catturato dal sontuoso Palazzo di Città progettato e realizzato dall’architetto palermitano Ernesto Basile. Si tratta del primo edificio pubblico italiano sul quale, all’alba dell’undici luglio del 1943, vennero issate le bandiere inglese e americana. Una storia, l’amministrazione dell’AMGOT di Licata, che ispirò il cronista di guerra John Ersey a scrivere il libro “Una Campana per Adano”, vincitore del Premio Pulitzer nel 1945, nel quale si racconta di un ufficiale USA di origine siciliana che trasgredisce gli ordini per rifornire di acqua e viveri un paese di pescatori e soprattutto per restituir loro la storica campana della chiesa trafugata dai tedeschi (nella finzione Adano, nella realtà Licata). Lungo corso Vittorio Emanuele si incontrano palazzi barocchi e liberty, in una miscela di stili che ha pochi eguali in Sicilia. Da visitare il piccolo teatro liberty, dedicato al geometra licatese Filippo Re Grillo (fu lui a progettarlo e a farlo realizzare), e la Cappella del Cristo Nero, sita all’interno della Chiesa di Santa Maria La Nova. La storia racconta che nel 1553 una flotta di 104 galere turche e francesi, comandate dall'Ammiraglio Dragut di Mehedia assalì Licata. La città bruciò per 8 giorni. La Chiesa Madre subì i danni maggiori e tradizione vuole che i turchi cercarono pure di bruciare il Crocifisso. Il Cristo in legno non bruciò ma divenne nero e ciò fu ritenuto un miracolo. I licatesi edificarono per ringraziamento la cappella che tutt’oggi è meta di fedeli. Uno dei quartieri più suggestivi di Licata è il borgo della Marina, un dedalo di viuzze abitate dai pescatori e perciò pregne della dura vita di mare. Sulla collina che sovrasta Licata (leggenda vuole che dalla sommità della stessa fu buttato a valle all’interno di una botte piena di chiodi, il console romano Attilio Regolo) è possibile visitare il Castel Sant’Angelo, un forte spagnolo ancora in ottime condizioni, e i resti della colonia greca di Phinthia, primo insediamento urbano nel territorio di Licata

Voto medio:
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da , alle 16:32
Bellissima struttura, anche se un pò datata, mare e panorama mozzafiato. Personale gentile e disponibile, cibo buono.

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