Struttura
La struttura si pregia di note che richiamano l'omonima isola caraibica. Non a caso, infatti, si puo' definire "Isola di relax tra mare e citta'. Si tratta di una piccola realta' alle porte di Palermo che per la sua posizione cosi' vicina al capoluogo e al contempo lontana dal caos della metropoli offre la possibilita' di affiancare il lavoro a momenti di relax, la vacanza al mare ad itinerari culturali; nei dintorni si trovano mete di interesse turistico-culturale-religioso ed importanti centri commerciali
Distanza dal mare
La struttura sorge direttamente sul mare
Camere
Di recentissima ristrutturazione, le camere e tutti gli ambienti della struttura offrono ogni comfort per rendere il soggiorno piu piacevole, vantando bagno privato, comando autonomo per la climatizzazione, frigobar, telefono abilitato alle chiamate esterne, cassaforte, tv lcd
Servizi
Reception 24h, ascensore, ristorante, sala Tv, bar, bar in piscina, terrazza, sala congressi, parcheggio gratuito non custodito, dispositivi per portatori di handicap e sedie a rotelle, piscina scoperta (con uso di lettini ed ombrelloni), servizio spiaggia, noleggio biciclette (a pagamento), solarium, terrazza
Amici degli animali
Ammessi di piccola taglia gratuitamente previa segnalazione al momento della segnalazione
Condizioni
Check in: dalle ore 12.00 in poi
Check out:entro le ore 11.00
Ficarazzi e dintorni
Ficarazzi è situata alle foci dell'Eleuterio, lungo la strada statale 113. Ha una superficie di soli 3,6 chilometri quadrati e si estende su una fascia di litorale che guarda da un lato il porto di Palermo, dall'altro la coda di aspra. Come tutte le cittadine di mare, presenta zone ricche di panorami, con un lungomare suggestivo e molti angoli da esplorare. Inoltre, la presenza dell' antico castello e la vicinanza con Solunto favoriscono ulteriormente le presenze di turisti e visitatori.Intorno al 1100 a.c, i Greci di stirpe dorica invasero l'isola di Creta e molti Cretesi-Micesi, non volendo soggiacere al dominio dei conquistatori, scelsero la libertà attraverso l'esilio. Molti di essi si spinsero sulle spiagge occidentali della Sicilia, fondando nuove città. Furono i Greci a dare il nome al vicino fiume "Eleutheros", che significa libero, immune, in onore del loro dio "liberatore" Giove.Il territorio comunale, inserito nel settore "E" della Conca d'oro, è prevalentemente agricolo, coltivato ad agrumi, frutta e ortaggi. Dopo essere state introdotte dagli arabi le nespole di qualità rinomata, le piantagioni di arance, mandarini e limoni (i "giardini", come vengono chiamati nel luogo) si sono diffuse grazie all'abbondante presenza di acqua e ad una singolare accoppiata di condizioni climatiche e di composizione chimica del terreno. L'altro settore trainante dell'economia locale è il terziario.
Attorno al castello, considerato il monumento più importante del luogo, nacque e si sviluppò il primo nucleo abitativo di Ficarazzi. La prima torre fu costruita nel 1468 per volontà del viceré Pietro Speciale.Solo successivamente, nel XVIII secolo, con l'aggiunta di nuovi corpi, l'edificio assunse l'aspetto di un fortilizio. Il principe Luigi Giardino fece a sua volta ristrutturare il castello ideando la scalinata rettilinea. Nel periodo d'oro della famiglia Naselli, con la costruzione dì ampi saloni, terrazze, balconate e un sontuoso portale di pietra, il complesso edilizio perderà ogni funzione difensiva, divenendo palazzo residenziale.Sul piano architettonico Ficarazzi è particolarmente ricca. Vanno menzionate il baglio Quattrociocchi, sul retro del castello e risalente al XVI secolo, e villa de Cordova, un piccolo complesso settecentesco posto sulla strada consolare che si ripartiva subito dopo il ponte sull'Eleuterio.Nella frazione di Ficarazzelli è possibile ammirare la settecentesca villa Merlo che appartenne a Giuseppe Merlo, marchese di santa Elisabetta, mentre nella piazza municipale esiste ancora m antica torre di cui manca la sopraelevazione.Verso la prima metà del Settecento venne edificata la chiesa Madre di Sant'Atanasio. All'interno del monumento viene conservato il crocifisso delle Grazie, una pregevole opera in legno del XVI secolo, attribuita a Fra' Umile da Petralia. Il prezioso simulacro, patrono del paese, è chiamato dai ficarazzesi "delle grazie" in segno di riconoscenza per le intercessioni e le guarigioni operate nel corso dei secoli. La matrice è lunga circa trenta metri, larga circa quindici e alta circa venticinque. Il prospetto presenta un portale in pietra d'aspra, una finestra circolare con decorazioni in calce ed un orologio installato cento anni fa. Definiscono il prospetto il castelletto, le campane, e la guglia in rame costruita solo di recente. La navata è molto ampia ed è delineata ai lati da cappelle, quella a destra è dedicata alla madonna del Carmelo, a sant'Anastasio, il cui altare è stato privilegiato in perpetuo da Pio VI, a Sfrancesa) d'Assisi e all'Addolorata. Altre cappelle si trovano a sinistra e sono dedicate a S.Giuseppe ed al Crocifisso delle Grazie