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Il Sacro Bosco di Bomarzo: il parco tra storia e mito

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Storia e progetto

Il Sacro Bosco di Bomarzo, definito anche Parco dei Mostri o Villa delle Meraviglie, è un parco naturale con statue e sculture monumentali in basalto ed è in provincia di Viterbo. Il Bosco è ideato da Pier Francesco Orsini detto anche Vicino che dà forma ad un viaggio interiore che si snoda per l'intero percorso naturale, composto però da bizzarre meraviglie di difficile interpretazione, le statue per l'appunto. Qui, dove la natura e l'arte si combinano e convivono, si crea un cammino verso la purificazione in cui la mente si libera da qualsiasi pensiero quotidiano e nel quale abbandonarsi, estraniandosi dalla realtà. Lo scopo di Orsini e dell'architetto Pirro Ligorio è volto a trovare la serenità, lasciando fuori dal parco il dolore. Ciò è legato in modo intimo all'angoscia provata da Orsini dopo la morte della moglie Giulia Farnese; a lei è dedicato il parco che inizialmente è identificato come semplice boschetto, ridefinendolo poi in ogni dettaglio.

Il percorso

Bomarzo è un libro scolpito nella pietra contraddistinto dalla sua irregolarità, meraviglia ma soprattutto dall'enigma delle statue che ne appartengono. Si presenta come un giardino barocco diverso dal tipico all'italiana, simmetrico e regolare, ma soprattutto colmo di figure che ritraggono divinità, animali mitologici e mostri grotteschi. Il visitatore è accolto da due grandi sfingi munite di iscrizioni che corrispondono al punto più basso del percorso, giungendo poi a quello più alto identificato dal tempietto, simbolo del raggiungimento di un obiettivo.

Le statue sono di straordinario splendore tanto da essere ammirate da ogni prospettiva e tra le creature fantastiche ci sono due giganti, Ercole e Caco; scendendo le scale di pietra si raggiunge un gruppo costituito da una tartaruga, sormontata da una donna, la Vittoria Alata, poggiata solo con un piede su un globo, come se volesse spiccare il volo; queste sono di fronte ad una balena che si presenta con la bocca spalancata, circondata poi dal movimento dell'acqua che scorre. Continuando il percorso ci si trova davanti ad un Teatro, la fontana di Nettuno, la fontana del Pegaso che battendo il proprio zoccolo, si dice faccia nascere una sorgente; al cospetto del drago, dell'elefante ma soprattutto dell'orco si prova un senso di inquietudine e di confusione, dato dalla loro monumentalità ma anche da ogni piccolo particolare nella loro lavorazione. Infine, ci si trova davanti ad una Casa Pendente.
Questa è una struttura costruita prima ancora che iniziassero i lavori all'interno del bosco stesso, quando Orsini era occupato nella carriera militare e la moglie, volendo calmare i propri pensieri si nascondeva nella dimora irregolare.

La casa pendente è realmente fuori asse ed entrando all'interno si ha un senso di smarrimento e perdita del proprio equilibrio, una sensazione davvero strana ma al contempo fantastica e da provare!

Il Bosco, l'arte e la letteratura

Il bosco è stato frequentato da molte personalità conosciute, in modo particolare Goethe e Dalì; proprio questo ultimo, esponente del Surrealismo, nel 1946 ha girato un cortometraggio "Le tentazioni di S.Antonio" all'interno nel Parco dei Mostri. Inoltre, il parco rimanda ed allude alla letteratura italiana in ogni progetto ideato delle statue che avrebbero dovuto convivere con la natura.

La riscopera del Parco dei Mostri

Il parco dei mostri per molti secoli è stato abbandonato e la duratura decadenza ha portato le statue ospitate nel bosco a scomparire ed essere assalite dalla natura che si è impossessata di loro senza lasciare scampo alla loro monumentalità. Nel '900 però è stato acquistato dai coniugi Bettini che, essendosi accorti dell'importanza artistica e naturale del sacro Bosco, lo hanno sistemato e riportato in vita. In pochi sanno che il Parco dei Mostri di Bomarzo è stato completamente recuperato da due privati, che in maniera autonoma, senza aiuto alcuno dallo Stato Italiano hanno acquistato i terreni, recintato l'area, ripulito le opere, tagliato la vegetazione infestante e tolto questa meraviglia all'indegno stato di incuria in cui versava. Il Parco dei Mostri, qualche tempo dopo, è stato aperto al pubblico.

 

Oggi il Parco è visitabile tutti i giorni dell'anno, la visita dura un paio di ore e si svolge quasi interamente all'ombra di verdeggianti alberi e certamante lascerà a bocca aperta tutti, grandi e piccini. Prova per credere. Noi, comunque vi consigliamo di fare un colpo di telefono prima di intraprendere il viaggio per raggiungere il parco e di tenere sott'occhio il sito ufficiale raggiungibile qui.

DLT Viaggi ,20 dicembre 2021

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