Klimt Experience - Mostra Multimediale
Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuti dalle mostre al Complesso di Santo Stefano al Ponte a Firenze, al MUDEC di Milano ed alla Reggia di Caserta (oltre 270.000 visitatori complessivi), dal 10 febbraio al 10 giugno 2018 Klimt Experience approda a Roma nella scenografica cornice della Sala delle Donne, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni Addolorata, gioiello dell’architettura romana della seconda metà del XVII secolo recentemente riportato a nuovo splendore da un’accurata opera di restauro.Prodotto ed organizzato da Crossmedia Group, l’evento espositivo è proposto in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera San Giovanni – Addolorata, con il patrocinio del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, del Comune di Roma, del Forum di Cultura Austriaco e con la partnership di Trenitalia.Klimt Experience è un percorso e multimediale immersivo dedicato alla vita e alle opere del padre fondatore della Secessione Viennese che, assieme ad altri artisti, coltivò il mito dell’opera d’arte totale, della democratizzazione del bello e della creatività. Opere come Il Bacio, L’Albero della vita, oppure Giuditta, sono entrate a far parte della cultura popolare. Eppure Klimt resta un artista da scoprire e soprattutto da raccontare.
Obiettivo del percorso esperienziale è entusiasmare e affascinare un pubblico di giovani e adulti, invitandoli ad approfondire la conoscenza dell’uomo e dell’artista, la comprensione delle sue opere, la lettura stilistica attraverso la messa in scena spettacolare dei dettagli e della sua tecnica pittorica. Klimt Experience è un viaggio onirico, un invito a lasciarsi trasportare dal flusso continuo di emozioni della Sala Immersiva: è qui che grazie alla forza espressiva della narrazione per immagini e suoni, pensata e realizzata dal regista Stefano Fomasi, prende vita sui maxi schermi di proiezione dell’allestimento – ad altissima definizione ed a 360° – la summa dell’inimitabile arte klimtiana, evocata dalle opere selezionate dallo storico dell’arte Sergio Risaliti.
Il percorso espositivo, della durata complessiva di circa 85 minuti, comprende ed è arricchito dal contributo didattico dell’area introduttiva alla mostra, la sezione dove vengono contestualizzate la vita e l’avventura artistica di Gustav Klimt; dalle suggestioni iconiche e dalle pillole biografiche trasmesse dagli oltre 20 monitor della Sala Visual; dal magico caleidoscopio di segni e figure che si susseguono nelle pareti, sul pavimento e sul soffitto della Sala degli Specchi; dall’esperienza di realtà 3D dell’ con gli Oculus VR sviluppata in esclusiva per Klimt Experience da Orwell Milano; dall’atmosfera glamour che accompagna tutta la visita, ribadita nella parte conclusiva dell’itinerario dall’esposizione degli abiti riprodotti interpretando i disegni e le textures creati ormai oltre un secolo fa da Gustav Klimt.
Klimt Experience può in definitiva essere a pieno titolo considerato un format del tutto innovativo, che propone al visitatore un percorso che è un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e sensuale, dove si realizza il trionfo di un’arte senza confini: un tributo al grande maestro viennese nell’anno in cui si celebrano i cento anni dalla sua morte.
San Giovanni in Laterano
La Basilica di San Giovanni in Laterano, definita anche la "madre di tutte le chiese" è una delle quattro basiliche papali di Roma insieme a San Pietro, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore e fa parte di un grande complesso monumentale che include il grande obelisco, il Palazzo del Laterano ed il Santuario della Scala Santa.Considerata uno dei capolavori del Borromini, questa splendida cattedrale, fondata tra il 311 e il 312 d.C. da Papa Melchiade, si trova sul colle Celio ed è senza dubbio una meta irrinunciabile per i turisti ed i pellegrini di tutto il mondo.
Phanteon
Il Pantheon è il monumento romano che vanta il maggior numero di primati: è il meglio conservato, ha la cupola in muratura più grande di tutta la storia dell'architettura, è considerato l'antesignano di tutti moderni luoghi di culto, ed è stata l'opera dell'antichità più copiata ed imitata.Il punto in cui sorge non è casuale ma è un luogo leggendario della storia della città. Secondo una leggenda romana, infatti, questo era il posto dove il fondatore di Roma, Romolo, alla sua morte fu afferrato da un'aquila e portato in cielo fra gli dei.Il nome deriva da due parole greche: pan, "tutto" e theon "divino", in origine infatti il Pantheon era un piccolo tempio dedicato a tutte le divinità romane. Fatto erigere tra il 27 e il 25 a.C. dal console Agrippa, prefetto dell'imperatore Augusto, l'edificio attuale è opera di successive e imponenti ristrutturazioni.Domiziano nell'80 d.c, lo ricostruì dopo un incendio, trent'anni dopo colpito da un fulmine prese nuovamente fuoco. Fu allora ricostruito nella sua forma attuale dall'imperatore Adriano, sotto il cui regno l'impero di Roma raggiunse il culmine del suo splendore, ed è probabile che la struttura attuale sia frutto proprio del suo genio eclettico dai gusti esotici. Infatti, il Pantheon unisce ad una struttura cilindrica, di chiaro stampo romano, lo splendido colonnato esterno d'ispirazione greca.Benché la nuova struttura risultasse molto diversa da quella originale l'imperatore Adriano volle che sulla facciata fosse apposta un'iscrizione latina che tradotta significa "Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta".
Fontana di Trevi
La fontana di Trevi è certamente la più scenografica e la più nota tra le fontane di Roma e costituisce la mostra dell'Acqua Vergine, l'acquedotto che Marco Vipsanio Agrippa condusse a Roma nel 19 a.C. per alimentare le sue Terme. In quella che sarà poi l'odierna "piazza di Trevi", Agrippa posizionò una delle fontane minori dell'acquedotto, costituita da tre vasche di raccolta, affiancate ed addossate ad un edificio. In un periodo non precisato, ma comunque dall'VIII secolo in poi, come documentato da un antico itinerario romano dell'epoca, l'acquedotto subì un'interruzione e la "fontana minore" divenne la fontana terminale dell'Acquedotto Vergine. Durante il Medioevo l'acqua di Trevi era controllata dai "marescalchi" della Curia capitolina che avevano il compito, una volta al mese, di accertarsi che nessun privato cittadino sfruttasse la fonte ad uso personale. Inoltre l'accesso alla fonte era protetto da una cancellata onde regolare l'afflusso della popolazione e degli "acquaroli", che riempivano interi barili d'acqua che poi rivendevano a domicilio. Le tre vaschette rimasero così fino al 1453, allorché Niccolò V diede incarico a Leon Battista Alberti di restaurare la fonte: in questa occasione furono tolte le tre vasche e sostituite con un unico vascone, pur lasciando le tre grosse bocche d'acqua.
Piazza di Spagna
Posizionata ai piedi della collina del Pincio, Piazza di Spagna ha da sempre rappresentato il centro della vita culturale e turistica della città di Roma. Frequentata da artisti e letterati fin dal XVI secolo, ricca di alberghi, locande ed eleganti edifici residenziali, la piazza assunse l'aspetto attuale tra il Seicento ed il Settecento. Il suo nome, invece, proviene dal Palazzo di Spagna, sede dell'ambasciata dello stato iberico presso la Santa Sede.Tra storia, arte ed importanti vie dello shopping, Piazza di Spagna è tuttora una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo oltre che dai romani stessi ed è un imperdibile tappa per ogni visita che si rispetti.Facilmente raggiungibile dall'omonima fermata della metropolitana è anche collegata con Piazza del Popolo tramite Via del Babuino, una delle storiche vie che compongono il cosiddetto "tridente". Dalla piazza si accede anche alla celebre Via Condotti, con le sue boutique ed i suoi negozi di lusso che infine si ricongiunge anche con Via del Corso, il centro dello shopping romano per eccellenza.
Piazza Navona
E’ sicuramente la più elegante e la più gioiosa piazza romana, sorta sulle ceneri dello Stadio di Domiziano, la piazza è ancora oggi un punto di ritrovo per romani e turisti, che si trattengono nei molti caffè all’aperto che la circondano.Utilizzata in antichità per gare atletiche e competizioni di vario tipo, oggi la piazza ospita ogni giorno artisti di strada, pittori e ritrattisti che in pochi minuti riescono a catturare i tratti più caratteristici del modello.